Per chi viaggia per lavoro nei Paesi musulmani sarà utile la conoscenza di alcune abitudini ed usanze presenti in quelle zone.
L’ospitalità è un valore tradizionale che ha profonde radici nella storia e nella religione islamica.
Nell’Islam, infatti, è dovere del padrone di casa offrire sostentamento e fornire un ambiente caldo, a sua volta è vostro dovere, come ospiti, accettare gentilmente l’offerta del padrone di casa.
Condividendo cibo, bevande e creando conversazioni interessanti si aumenta la possibilità di dare vita a nuovi affari, inoltre si dimostra fiducia in chi vi ospita e porre le basi per una produttiva interazione “peer-to-peer”.
Potrebbe inoltre risultare carino portare un piccolo dono, ma ricordate, mai alcoolici o prodotti fatti con la carne di suino, sono entrambi vietati dall’Islam.
Viaggiando nei paesi musulmani c’è una sorta di “business etiquette”; per esempio, alcuni gesti fisici che per molti di noi sono abituali, possono essere offensivi in alcuni Paesi musulmani.
Ecco alcuni suggerimenti e “best practice”:
- Una donna non dovrebbe guardare direttamente negli occhi o stringere la mano di un collega di sesso maschile al loro primo incontro; questo può essere considerato provocatorio.
- Un saluto cortese nel mondo musulmano è quello di chinarvi leggermente con una mano sul cuore dicendo “Salaam”, che significa “pace”.
- È meglio non mostrare le suole delle scarpe in compagnia di un contatto commerciale musulmano in quanto è considerato un gesto irrispettoso. Anzi, in alcuni casi, potrebbe essere opportuno togliere le scarpe. Seguite sempre in questo caso l’esempio del vostro ospite.
- Ricordate di usare solo la mano destra in situazioni pubbliche, come mangiare, bere o passando qualcosa a un’altra persona. La mano sinistra è riservata per l’igiene.
- In alcuni Paesi, il “pollice in su” significa ok, ma in altre Nazioni può assumere un’accezione diversa, non intenzionale e potenzialmente imbarazzante.
- Il ceto e lo status sono giudicati importanti nel mondo musulmano, in particolare in un contesto di lavoro. Se si viaggia in Paesi musulmani con i colleghi, si consiglia di stabilire chi assumerà il ruolo di “leader” per l’intero gruppo. I padroni di casa saranno più tranquilli se questa figura equivarrà al membro più anziano della squadra, permettendo loro di interagire in maniera adeguata.
- Attendete sempre di essere stati invitati a sedervi dai padroni di casa; la disposizione dei posti dipenderà dallo “status” dei partecipanti della riunione.
- Fate molta attenzione al fatto che le conversazioni rimangano lontane dalla politica e dalla religione, non utilizzare parolacce e non interrompete chi sta parlando, rimanete sempre calmi e pazienti.
- Le riunioni nei Paesi musulmani non possono iniziare subito, in quanto prima si svolge spesso un piccolo preludio in cui si parla di famiglia e amici e solo dopo di affari.
- Il venerdì e le feste religiose sono considerate sacre per molti musulmani praticanti; in queste giornate negozi, uffici e ristoranti possono essere chiusi, in particolare durante il primo pomeriggio, che è un momento tradizionale per la preghiera del venerdì.
- Durante il Ramadan, i credenti sono obbligati ad attuare atti di carità per i meno fortunati, ed è inoltre consigliato, anche ai viaggiatori, di non mangiare, bere, masticare gomma o fumare nei luoghi pubblici durante il Ramadan. Inoltre, la riproduzione di musica ad alto volume o accesi dibattiti possono anche essere considerati offensivi per coloro che attuano il digiuno.
- Come di consueto in ogni momento durante il viaggio nei Paesi musulmani, ma in particolare durante il mese sacro del Ramadan, le donne devono indossare abiti conservatori, non tenere i capelli sciolti e coprirli con un foulard.
In conclusione, fate prima delle ricerche.
I viaggiatori d’affari di maggior successo sono anche quelli che sono in grado di comprendere le sfumature culturali e sociali del Paese che stanno visitando, mettendo i loro ospiti a proprio agio.
L’utilizzo di una corretta “business etiquette” in un Paese islamico può portare a un rapporto d’affari duraturo.